Nato a Bologna il 2 marzo 1971, attualmente è direttore artistico della Fondazione Teatro della Toscana.
Nel 1991 è coprotagonista del film Fratelli e sorelle di Pupi Avati. Dopo il film studia alla Scuola di Teatro di Bologna, dove si diploma nel 1993, poi è alla Compagnia del Teatro Stabile dell’Arena del Sole, con cui recita in diversi spettacoli classici, da Pirandello a Goldoni. Nel 1994 lo spot pubblicitario di un noto gelato, diretto da Daniele Luchetti, gli regala un’immediata popolarità.
Tra i film degli anni successivi: Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enza Negroni, Piccoli maestri di Daniele Luchetti, Ormai è fatta di Enzo Monteleone (Grolla d’oro miglior attore), Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (Grolla d’oro), Capitaës de Abril (Capitani d’aprile) di Maria de Medeiros, Come quando fuori piove di Mario Monicelli, Radiofreccia di Luciano Ligabue (David di Donatello, Premio Amidei e Ciak d’oro), L’ultimo bacio e Baciami ancora di Gabriele Muccino, Saturno contro e Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek (Nastro d’argento 2001, Ciak d’oro e Globo d’oro della stampa estera in Italia), La stanza del figlio di Nanni Moretti, Santa Maradona di Marco Ponti, L’amore ritrovato di Carlo Mazzacurati, Romanzo criminale e Un viaggio chiamato amore di Michele Placido (Coppa Volpi miglior attore 59ª Mostra di Venezia), La vita facile di Lucio Pellegrini.
Nel 2006 torna a teatro, diretto da Sergio Castellitto, con Il dubbio (Premio Pulitzer 2005 per la drammaturgia) di John Patrick Shanley. Sempre a teatro, interpreta nel 2012 il fortunato spettacolo Furioso Orlando e nelle stagioni 2013/14 e 2017/18/19 Giocando con Orlando e Giocando con Orlando Assolo, liberamente tratti dal poema cavalleresco Orlando furioso di Ludovico Ariosto, con l’adattamento teatrale e la regia di Marco Baliani. Nelle stagioni 2014/15/16 porta invece in scena Decamerone. Vizi, virtù, passioni, liberamente tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio, con l’adattamento teatrale e la regia di Marco Baliani.
Si divide tra Italia e Francia, dove fonda la casa di produzione Greep. Viene nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres (cavaliere dell’Ordine delle arti e delle lettere) dal Ministero della cultura francese. In Francia lavora nei film: La faute á Fidel (Tutta colpa di Fidel) di Julie Gavras, Les brigades du tigre (Triplice Inganno) di Jérôme Cornuau, Un baiser s’il vous plaît (Solo un bacio per favore) di Emmanuel Mouret, Les deux mondes di Daniel Cohen, La jeune fille et les loups di Gilles Legrand, Baby blues di Diane Bertrand, Je ne dis pas non di Iliana Lolic, Nous trois di Renaud Bertrand, Tous le soleils (...Non ci posso credere) di Philippe Claudel. Per Canal+ interpreta inoltre la serie tv Mafiosa di Pierre Leccia.
Nel 2013 debutta alla regia con il cortometraggio prodotto da Yoox Group Io non ti conosco, di cui è anche interprete (Nastro d’argento 2014 miglior esordio alla regia). Un anno dopo per Peugeot Italia, realizza altri tre cortometraggi: Ultimo tango, Parking e Autostop. Sempre per Peugeot nel 2015 dirige e interpreta tre video di virtual reality per la tecnologia Oculus e nel 2016 la webserie #sensationdriver.
Recita poi nella serie tv Il clan dei camorristi e nei film Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi, L’arbitro di Paolo Zucca, La nostra terra di Giulio Manfredonia e Veloce come il vento di Matteo Rovere (Nastro d’argento 2016, Premio FICE 2016 attore dell’anno, David di Donatello). Nel 2016 vince il Premio Gian Maria Volonté. Partecipa poi a Fortunata di Sergio Castellitto, Made in Italy di Luciano Ligabue, A casa tutti bene di Gabriele Muccino e Il campione di Leonardo D’Agostini. Nel 2019 torna a recitare per la terza volta con Ferzan Özpetek in La dea Fortuna (Ciak d’oro 2020 migliore attore). Nel 2020 è invece sul set di Lasciami andare di Stefano Mordini e Marilyn ha gli occhi neri di Simone Godano.
Per Sky Italia, è ideatore e interprete della serie 1992 e dei sequel 1993 e 1994, diretti da Giuseppe Gagliardi. Per Sky Italia, in collaborazione con HBO prende inoltre parte a The Young Pope di Paolo Sorrentino.
Foto di Sebastiano Pessina (courtesy Saverio Ferragina)