Riccione Teatro saluta Enzo Moscato, uno dei più importanti drammaturghi degli ultimi decenni, scomparso sabato scorso. Capofila della nuova drammaturgia napoletana, tra i maggiori interpreti del teatro di poesia, Moscato vinse con Pièce noire il 38° Premio Riccione per il Teatro, nel 1985. Fu un’affermazione storica, ottenuta con un testo in lingua napoletana di dirompente modernità: si trattava del primo successo di un testo dialettale in quattro decenni di concorso.
Enzo Moscato è poi tornato più volte a Riccione: prima per presentare Occhi gettati (1986), e poi per partecipare al Riccione TTV Festival e ai lavori della giuria del Premio Riccione. La sua ultima presenza risale al 2012 quando – su invito di Simone Bruscia, Fabio Bruschi e Maroly Lettoli – presentò il libro autobiografico Gli anni piccoli alla libreria Feltrinelli di Rimini, in occasione del 21° TTV.
Tra le sue tante opere vanno ricordate quantomeno Rasoi, successo sia teatrale che cinematografico per la regia di Mario Martone, e la “quadrilogia di Santarcangelo” (Mal d’Hamlé; Recidiva; Lingua, carne, soffio; Aquarium ardent), commissionatagli da Santarcangelo dei Teatri sotto la direzione di Leo de Berardinis, tra il 1994 e il 1997. Il suo approccio al teatro è stato perfettamente sintetizzato dalla scrittrice Fabrizia Ramondino: “Dietro le vesti dell’attore, drammaturgo e commediografo Enzo Moscato si nasconde un nudo e autentico poeta”.
Nella foto: Enzo Moscato con Fabio Bruschi al TTV del 2012