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Un premio speciale al duo Deflorian-Tagliarini

Un premio speciale al duo Deflorian-Tagliarini

 
In attesa della proclamazione dei vincitori del 55° Premio Riccione per il Teatro, in programma domenica 3 novembre 2019, è già stato reso noto il vincitore di un primo riconoscimento, il Premio speciale per l’innovazione drammaturgia. Ad aggiudicarselo sono Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, che succedono nel palmarès a Chiara Lagani. Assegnato da un comitato di critici delle riviste «Stratagemmi», «Teatro e Critica», «Altre Velocità», «Doppiozero» e «Il Tamburo di Kattrin», il riconoscimento è destinato a personalità o compagnie, attive in Italia, che abbiano aperto nuove prospettive al mondo della scena; ai vincitori verrà dedicata un’ampia retrospettiva durante il Riccione TTV Festival 2020.
 
 
La motivazione della giuria
 
“Daria Deflorian e Antonio Tagliarini si aggiudicano il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica per il loro sguardo acuto sulla realtà e sull’arte, per la capacità di raccontare la febbre di un tempo stanco ma ancora carico di desiderio, attraverso drammaturgie originali che dai dettagli minuti di vite singolari fanno fiorire la sostanza più autentica del presente. 
 
In oltre dieci anni di lavoro – con la collaborazione di un nucleo di artisti e artiste via via più coeso e partecipe, come Francesco Alberici, Francesca Cuttica, Monica Demuru, Monica Piseddu, Benno Steinegger, Valentino Villa – Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno ridisegnato l’essenza dell’essere interpreti in scena, realizzando una scrittura teatrale che sconfina oltre la pagina scritta per incarnarsi nel corpo, in un tenace contatto con la sfera della memoria personale e con l’immaginario condiviso. I fili di questa scrittura si tendono a creare una rete di rimandi, slittamenti e nodi del racconto in cui l’autobiografia e la dimensione onirica si danno appuntamenti sottili e fragili, puramente umani. 
 
Da Rewind (2008) a Quasi niente (2018), passando per Reality (2012), Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni (2013) e Il cielo non è un fondale (2016), le ‘grafie sceniche’ di Deflorian-Tagliarini hanno fondato un linguaggio nuovo, riconosciuto in Italia e tradotto e amato sulla scena internazionale.
 
Digressioni, divagazioni e vere e proprie movenze di ritirata strategica dalla possibilità del raccontare vengono messe in marcia sullo stretto crinale tra finzione e realtà, ritraendo – nell’unione tra scrittura, improvvisazione e azione fisica – un negativo del complesso intreccio del vivere, trasformandone in immagini precise i sintomi più dolorosi e innominabili.
 
La forza e la gentilezza di questo processo di ricerca sul ‘dire’ e sul ‘fare’ scenico fanno di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini figure fondamentali per il nostro teatro.”
 
 
Una cronologia dei lavori di Deflorian-Tagliarini
 
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini sono autori, registi e performer. Dal 2008 danno vita a progetti, spettacoli e produzioni site specific e dal 2016 con i loro lavori si esibiscono regolarmente anche all’estero.
 
Il primo spettacolo nato dalla loro collaborazione è Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch (2008). Segue il progetto Reality, da cui nascono due lavori: l’installazione-performance czeczy/cose (2011) e lo spettacolo Reality (2012), per cui Daria Deflorian vince il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista. Il successivo Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, realizzato con la collaborazione artistica di Monica Piseddu e Valentino Villa, debutta nel 2013 al Romaeuropa Festival, vince il Premio Ubu 2014 come novità italiana e conquista poi il Premio della critica 2016 come miglior spettacolo straniero in Québec. I testi dei primi tre spettacoli sono raccolti nel volume Trilogia dell’invisibile (Titivillus 2014). 
 
Tra il 2014 e il 2015 Deflorian e Tagliarini firmano due produzioni site specific: a Milano Il posto (2014, per il progetto Stanze) e a Roma Quando non so cosa fare cosa faccio (2015, ispirato al film di Antonio Pietrangeli Io la conoscevo bene). Nel 2016 Il cielo non è un fondale, con la collaborazione di Francesco Alberici e Monica Demuru, debutta a Losanna, per poi essere al Romaeuropa Festival e a Parigi nella stagione dell’Odeon per il Festival d’Automne. Nel 2017 il testo viene pubblicato da Cue Press e, per le luci e la cura dello spazio, Gianni Staropoli vince il Premio Ubu. 
 
Sempre nel 2017 Deflorian e Tagliarini iniziano lavorare a un progetto ispirato al film di Michelangelo Antonioni Il deserto rosso. Da queste ricerche l’anno seguente nascono due spettacoli condivisi con Francesco Alberici, Scavi e Quasi niente. Quest’ultimo lavoro – che oltre ai due autori vede in scena Monica Piseddu, Francesca Cuttica e Benno Steinegger – diventa poi un libro pubblicato da Sossella Editore (2019). 
 
A febbraio 2020 Deflorian e Tagliarini debutteranno al Festival Vie di Modena con un adattamento del testo di Édouard Louis Chi ha ucciso mio padre, mentre nell’estate 2020 presenteranno al Santarcangelo Festival un primo momento pubblico del loro nuovo progetto su a Ginger e Fred di Federico Fellini. 
 
 

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