sabato 26 settembre, ore 15:00
Palazzo dei Congressi, terrazza City Eye
incontro
IL TEATRO CHE RACCONTA
DEDICA A FAUSTO PARAVIDINO
incontro sulla scrittura di uno dei “capiscuola” della drammaturgia italiana
con Fausto Paravidino
e con interventi di Anna Bandettini, Maria Teresa Berardelli, Fabio Bruschi, Carlotta Corradi, Gerardo Guccini, Tatjana Motta, Giampiero Rappa, Walter Zambaldi
coordinano Graziano Graziani, Rossella Menna
ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Da alcune edizioni il TTV dedica uno spazio costante alla riflessione critica e accademica, aperta al pubblico più appassionato. Dopo due convegni sulla drammaturgia in generale, abbiamo sentito il bisogno di cambiare formula e con questa edizione inauguriamo degli incontri monografici dedicati ai protagonisti della scena, per esplorare i loro esordi e il loro percorso, il loro metodo e la loro poetica.
Riccione Teatro non poteva non partire da Fausto Paravidino, uno dei più importanti drammaturghi contemporanei italiani, una sorta di “caposcuola” per l’instancabile attenzione alla pedagogia della scrittura e per il dialogo costante con le nuove generazioni. Paravidino è un compagno di lungo corso del Premio Riccione: tra i vincitori più rappresentativi del premio, è stato più volte giurato e nelle ultime tre edizioni ha ricoperto il ruolo di presidente di giuria. Il suo nome e il suo sguardo sulla drammaturgia hanno caratterizzato fortemente la sensibilità delle ultime stagiono del Premio Riccione. L’uso del termine Dedica nel titolo non è casuale. Non vogliamo costruire un convegno, né elevare un monumento a un autore in vita. Vogliamo semmai creare un momento di incontro a cavallo tra critica, racconto e analisi accademica, per restituire in modo prismatico la carriera di Paravidino. Le testimonianze e le riflessioni di artisti, giovani drammaturghi, docenti universitari e critici offriranno una prospettiva plurale sul suo lavoro e saranno poi depositate come materiali di studio.
Il TTV nasce come premio di videoteatro, alternato al Premio Riccione di drammaturgia, ma ha poi allargato il suo sguardo al di là del linguaggio video, che oggi fa solidamente parte della grammatica teatrale e non rappresenta quindi più un’eccezionalità da mettere in risalto. La produzione e la proiezione di documentari sul teatro e di film realizzati da registi che provengono dal teatro mantiene il baricentro della manifestazione ancorata all’audiovisivo, ma all’interno del TTV c’è spazio anche per altri linguaggi e per i momenti di documentazione e di studio. Con l’avvio di queste “dediche” vogliamo costruire dei percorsi che rendano leggibili e complessi i ritratti dei nostri principali drammaturghi contemporanei, costruendo memoria e depositando narrazioni aperte, non specialistiche, per il pubblico di oggi e per gli studiosi di domani.
sabato 26 e domenica 27 settembre, ore 21:00
Santarcangelo di Romagna, Teatro Il Lavatoio
teatro, prima assoluta
DA LONTANO. CHIUSA SUL RIMPIANTO
scritto e diretto da Lucia Calamaro
per e con Isabella Ragonese
ingresso 15 euro (+ diritti di prevendita), posti limitati, prenotazione obbligatoria
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In un weekend interamente dedicato alla grande drammaturgia italiana, per due serate il Riccione TTV Festival si trasferisce a Santarcangelo con la prima assoluta del nuovo spettacolo scritto da Lucia Calamaro, già premio Ubu 2012, per Isabella Ragonese, attrice di successo, regista e giurata del Premio Riccione per il Teatro.
Note di regia
Quanti di noi, da piccoli, hanno assistito impotenti ai drammi degli adulti amati? Quanti avrebbero voluto intervenire? Aiutare, capire. In fondo salvarli. E quasi mai si può. Tra i desiderata incompiuti che abitano un’esistenza, ogni tanto fa capolino quello di psicanalizzare quel genitore dolente che abbiamo conosciuto da bambini. Avere i mezzi, gli strumenti per farlo, per dargli l’ascolto dovuto e aiutarlo senza che se ne accorga. Il genitore che sentivamo più fragile. Quell’adulto impreparato al mondo che ci accudiva alla bell’e meglio, attraversato com’era da tribolazioni e guai. Non stavano sempre bene i nostri genitori, avevano parecchi dispiaceri. E noi eravamo piccoli, per lo più impotenti di fronte a quella loro ben declinata infelicità. Intuivamo, non sapevamo, sospettavamo, non sapendo che fare. Allora ho immaginato un luogo, piccolo, tra un fantomatico “di qua” e “di là” in cui questo fatto, questa parola che sia ‘evento’ che curi possa accadere, per un po'.
Da lontano mette in scena il tentativo irragionevole di una figlia adulta, diventata terapeuta, di fare oggi quello che non aveva potuto fare a quei tempi: aiutare quella madre tribolata, che esisteva solo quando lei era bambina.”
– Lucia Calamaro
Una produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro e Argot Produzioni, in collaborazione con Riccione Teatro
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